02/02/09

La mia nuova lettera inviata

In data 30.01.2009 ho inviato la seguente lettera al Sen. Maurizio Sacconi (Ministro del Lavoro della Salute e delle Politiche Sociali), all'On. Claudio Scajola (Ministro dello Sviluppo Economico), alle tre principali confederazioni di Sindacato (CGIL, CISL, UIL), al Direttore del Corriere della Sera Paolo Mieli, al Sindaco di Milano Letizia Moratti e al Presidente del Consiglio On. Silvio Berlusconi.

Le eventuali risposte verranno come sempre pubblicate su questo blog.

Milano, 30 gennaio 2009

 

OGGETTO: IL PROBLEMA DEI RICAMBI ORIGINALI AGLI OROLOGIAI RIPARATORI

 

Ill.mo On. Scajola,

sono Rodolfo Saviola artigiano orologiaio in Milano. Scrivo a nome della categoria degli orologiai riparatori, artigiani che in proprio (cioè ditta individuale o con un dipendente) eseguono solo ed esclusivamente riparazioni, non vendita o altro. Il problema è a livello nazionale, ed anche oltre, ma vediamo cosa è possibile fare almeno in Italia!

Le ditte importatrici di orologi con relativi ricambi che hanno sede in Italia, non vogliono più distribuire le parti di ricambio necessarie per eseguire le riparazioni, accentrando così il lavoro presso le proprie sedi e stabilendo loro i costi. Si viene così a creare un monopolio a discapito dei consumatori, si infrangono alcuni articoli di legge che vietano queste pratiche e, soprattutto in questo momento di crisi economica, si conducono circa quattromila piccole imprese a chiusura certa.

Dovunque mi sono personalmente rivolto spiegando la situazione, ho assistito ad una sorta di “scaricabarile” a catena fino ad arrivare all’Unione Europea. Mi chiedo come possiamo cercare di andare bene in Italia con questo modo di fare.

Credetemi è una vera delusione il dovere chiudere per forza, avendo del lavoro (penso sia legale riparare orologi) ed essere impossibilitati ad eseguirlo.

È inoltre una vergogna che politici ed altri si riempiano la bocca parlando di lavoro artigianale, con tante buone frasi, se poi nessuno è interessato a tenere “vivi” gli artigiani esistenti.

Non calcoliamo il fatto che esistono delle scuole di orologeria che formano giovani orologiai che ignobilmente vengono presi in giro già sui banchi di scuola, perché non potranno mai riparare orologi nel proprio laboratorio o negozio.

Ho esposto a Voi in quattro (spero esaustive) parole questa assurda situazione, nella speranza che chi legge possa prendere a cuore il problema ed aiutarci a porre fine a questo vergognoso protrarsi di episodi illegali! Prendiamo l’esempio degli autoriparatori che sono riusciti a superare il medesimo problema.

 

Grazie di avermi letto.

Rodolfo Saviola

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